10/11/2021
Last Night in Soho di Edgar Wright
Con Last Night in Soho Edgar Wright ha l’occasione di mettere in scena la Londra del mito, quella Swingin’ London tanto amata da Eloise fra luci, musica e colori sfavillanti. E sono proprio luci, musica e colori a farla da padrone in un film sospeso tra vari generi, fra horror, thriller e dramma psicologico. La cura nei dettagli è massima, soprattutto nella messa in scena dei sogni della protagonista e anche qui, come in Baby Driver, la musica ha un ruolo fondamentale. Se dal lato tecnico – fatta eccezione per un uso discutibile della CG – Last Night in Soho centra l’obiettivo, difetta nel racconto e nell’abuso di vari cliché, soprattutto sul versante horror. Nel primo atto tutto funziona a meraviglia, mentre dalla seconda metà in poi i troppi colpi di scena telefonati e una continua rincorsa all’eccesso finiscono per stancare. Il talento registico di Edgar Wright non è certo in discussione, ma Last Night in Soho non inventa niente e, soprattutto sul finale, diventa ridondante e ripetitivo. Un peccato, anche a fronte delle ottime prove di Thomasin McKenzie e Anya Taylor-Joy.
Anna Culotta