22/10/2024

La stanza accanto di Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar, nella sua regia cinematografica, era rimasto nel raggio di un’argomentazione sempre legata alla condizione omosessuale e al sentire delle donne, temi che presentava assieme a delle tonalità sgargianti che hanno caratterizzato la maggior parte dei suoi lavori. Per “The room next door”, “La stanza accanto”, cambia del tutto registro, a cominciare dalla lingua, e per la prima volta realizza un film in inglese e con una tematica che fino ad oggi ha fatto discutere l’opinione pubblica: l'eutanasia.
Nel casting, si trovano due grandi attrici, Julianne Moore e Tilda Swinton, che interpretano due amiche, una scrittrice e l’altra, giornalista di guerra, che dopo anni, si riuniscono per percorrere l’ultimo pezzo di strada di una delle due.

La costruzione della sceneggiatura non è basata sulla loro amicizia, bensì sulla scelta di lasciare questo mondo, decidendo di propria mano come e cosa fare. E sarà Tilda a cercar di farla finita con una formula trovata su internet fuori dai canali convenzionali.

Le protagoniste appaiono in un contesto straordinario, una villa sontuosa con piscina e una vista sul paesaggio naturale dei boschi di Woodstock. Il luogo offre un contatto diretto con la natura, dà un senso di pace, ma anche di solitudine. Come si suol dire, veniamo al mondo da soli e lo lasciamo da soli.
Nell’analizzare la scelta estetica, il cineasta, sembra si sia ispirato ai dipinti di Edward Hooper giacché molte delle scene della seconda parte richiamano i colori utilizzati dal pittore, soprattutto quelle opere in cui i soggetti ritratti sono distesi a prendere la luce del sole.

Per l’evento, è tutto organizzato nei minimi dettagli. Tilda accenna alla sua amica che un gesto verrà a significare la sua dipartita. Julianne prende ulteriore consapevolezza, lo accetta ma piange lo stesso.
Così in un discorrere di momenti di scambio, di ricordi e di sottile affettuosità, si avvia pian piano il traguardo finale su cui c’è un tacito accordo tra le parti. Entrambe ne soffrono e accettano, pur non essendo facile per nessuna, e per quello che verrà.

Nel ricevere il Leone d’Oro, il premio principale della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sua 81ª edizione, Almodóvar si è pronunciato in merito alla determinazione delle persone nel compiere un atto conclusivo della propria vita, considerando che dire addio a questo mondo, pulisce, e che sia un diritto fondamentale di ogni essere umano. Inoltre, ha sostenuto che non si tratta di un fatto politico, bensì umano ed è da qui che deve essere affrontato, anche se i governi devono tuttora articolare le leggi adeguate perché si possa portare davvero a compimento.

Ma che possiamo dire sulla scelta di non esserci più, che sarebbe valida con la persona ancora cosciente e capace di discernere le conseguenze dell’atto, e non consentita invece a terze persone che vogliano intervenire nella volontà di un essere che non può più esprimersi. Comunque sia, è difficile da capire tuttora, perché ci si prepara giornalmente alla vita, ma non alla morte e molto meno ad una morte pianificata da sé.

Blanca Estela Rodríguez