05/11/2024

LEURS ENFANTS APRÈS EUX di Ludovic Boukherma e Zoran Boukherma

«Tutte le famiglie felici si assomigliano, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo» scriveva Tolstoj nell’incipit di Anna Karenina. Questa frase si potrebbe citare per alcuni film visti quest’anno in concorso a Venezia 81 che avevano per tematica la famiglia, intesa come luogo di varie problematiche (ad esempio come nel film francese “Jouer avec le feu” delle sorelle Coulin interpretato da Vincent Lindon nel ruolo di un dolente padre di famiglia).
Il film “Leurs enfants après eux” diretto dai registi e sceneggiatori Ludovic Boukherma e Zoran Boukherma, fratelli gemelli (Marmande, 5 giugno 1952) tratto dall’omonimo romanzo di Nicolas Mathieu, premio Goncourt nel 2018, racconta la storia, ambientata tra il 1992 e il 1998, del quattordicenne Anthony (interpretato dal giovane Paul Kircher) che vive con la sua famiglia di estrazione proletaria nell’Est della Francia; ha un padre duro e violento (Gilles Lellouche) e una madre succube del marito ma tenera e comprensiva (Ludivine Sagnier).

Le sue uscite estive con il cugino, al quale è legatissimo, e l’incontro con Steph (Angelina Woreth) una ragazza bellissima più grande di lui, di famiglia benestante, lo porteranno alla scomparsa della moto del padre, usata una sera per andare a una festa alla quale era stato invitato dalla giovane. Del furto verrà accusato Hacine (Sayyd El Alami) un coetaneo immigrato magrebino e tra i due si instaurerà un’acerrima rivalità che aumenterà nel corso degli anni (ma poi si assopirà con la maturità) perché quella moto sarà per entrambi la causa della disgregazione dei rapporti famigliari.

I fratelli Boukherma tendono a rendere il paesaggio provinciale riarso come una terra da regolamento di conti un po’ western-razzista per l’odio tra Anthony e Hacine, con elementi drammatici, un po’ di lirismo e momenti un po’ troppo diluiti soprattutto nel rapporto d’amore tra il quattordicenne (dalle espressioni a volte un po’ troppo inebetite) e la ragazza, il tutto condito con musiche troppo enfatiche e qualche lunga canzone. Una storia che quindi tende al melodramma e al romanzo di formazione. Al giovane Paul Kircher è andato il Premio Marcello Mastroianni 2024 come attore emergente.

Andrea Curcione