23/09/2022

LES ENFANTS DES AUTRES di Rebecca Zlotowski

I figli degli altri (Les Enfants des Autres) è un film diretto da Rebecca Zlotowski, presentato in concorso all’edizione numero 79 della Mostra del Cinema di Venezia. Protagonisti di questa storia sono Rachel e Ali, interpretati rispettivamente da Virginie Efira e Roschdy Zem. Rachel e Ali si conoscono e si innamorano quando hanno una quarantina d’anni e con Ali che ha già una bambina da un matrimonio precedente, mentre Rachel non ha figli.

I figli degli altri esplora quindi la nascita dell’amore in una fase della vita che raramente viene raccontata da questo punto di vista, raramente vediamo sul grande schermo amori sbocciare fra due persone sulla quarantina e ancora più raramente vediamo una rappresentazione simile, nella quale i protagonisti non vengono in alcun modo invecchiati: i due li vediamo spesso in situazioni passionali, sono socievoli, escono spesso. Adulti ma non attempati, insomma. L’età adulta non viene infatti mai raccontata in questa pellicola come qualcosa che possa causare problemi ai due e alla loro relazione.

In questa pellicola vediamo anche raccontata una maternità non biologica: come anticipato, Ali ha una figlia, Leila, a cui Rachel si affeziona, diventando una terza figura genitoriale per lei. Rachel, inoltre, è un’insegnante, e diventa una sorta di figura materna anche per Dylan, un suo alunno con una situazione familiare difficile.
Rachel desidererebbe anche la maternità biologica, per sperimentare, come dice lei stessa, qualcosa che moltissime altre persone hanno già conosciuto e vissuto, ma a volte la vita non ti dà ciò che vuoi, ma ciò che ti serve. O forse ciò che serve agli altri e forse a qualcuno serve Rachel come una figura materna in più.
Il tutto viene raccontato in modo delicato, adorabile e anche a tratti commovente, con un finale dolceamaro ma anche molto realistico, senza essere eccessivamente cinico. Insomma, I figli degli altri è un bellissimo e dolcissimo film da non perdervi, in uscita nelle sale italiane il 23 settembre.

Martina Moliterni