14/10/2024
The Quiet Son di Delphine e Muriel Coullin
Pierre (Lindon) cresce due figli da solo perché è rimasto vedovo. Louis (Stefan Creon) sta per intraprendere una strada accademica piena di grandi prospettive; invece, Fus (Benjamin Voisin) incomincia a muoversi lungo itinerari oscuri che lo traviano.
Nel film “The Quiet Son” delle registe Delphine e Muriel Coullin, lo straordinario attore francese Vincent Lindon interpreta la figura di un padre che dovrà fronteggiare due realtà diametralmente opposte, giacché una delinea obiettivi di crescita e l'altra disegna una scia buia e distruttiva.
Pierre, pur lavorando, riesce ad accorgersi che Fus è diventato refrattario, e non lascia trasparire i suoi veri pensieri ed emozioni. Così, Pierre comincia ad insospettirsi finché scopre e sa anche da terzi delle nuove frequentazioni del primogenito.
Il film non resta solo sulla storia familiare, si immerge anche nei meandri e nella rappresentazione delle cellule sociali che in un tempo erano clandestine e che ora, si mettono alla luce del giorno con la convinzione che debba esistere un’unica razza.
La scena che mostra tutta la verità a cui è legato Fus è di alta tensione. Una cerchia di uomini si stringono intorno ad una gabbia, in cui individui lottano all’ultimo sangue e intorno, gli animi si esaltano fino a perdere la lucidità. Tutti sono rasati e con giubbotti identici, bisogna essere uniformati.
Il protagonista cerca di mettere nella direzione giusta Fus, ma ogni intento sarà fallito perché ormai è superata la linea dell’ideologia a quella del fanatismo che lo porterà a peggiorare via via fino alla perdizione di sé.
Vincent Lindon, nel film “The Quiet son”, esprime il suo talento in una parte drammatica e tenace, condotta con forza e sensibilità allo stesso tempo, aspetti che l’hanno reso vincitore della Coppa Volpi alla 81a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Blanca Estela Rodríguez
Giornalista culturale-freelance radio, web, carta stampata e tv